Buongiorno amici,
se avete piacere di leggermi allora oggi vi parlerò di SALDI, cosa sono per me e perché ho deciso di farli.
Facciamo però prima un passo indietro. In un articolo precedente vi ho parlato di chi fosse per me il consumatore consapevole e la grande forza delle realtà come la nostra quando si tratta di ridistribuzione delle risorse e conoscenze del nostro settore. Mostrare la storia di un capo è un onore ed è anche un modo meraviglioso per connettere le persone con il processo di creazione dei beni fisici. Comprendere tutto ciò che serve per realizzare qualcosa da zero è il primo passo per prendere decisioni di consumo più consapevoli e responsabili.
Va anche detto però che quando si parla di etichette indipendenti che producono in modo consapevole ed attento si parla di conseguenza anche di capacità di produzione limitata e prezzo più alto, (sebbene giustificato) che rendono il lavoro di realtà meravigliose meno accessibile.
Mi rendo conto di questo divario e come azienda ritengo imperativo trovare il modo di mitigarlo.
Come consumatrice ritengo che il saldo sia un modo pratico per avvicinarmi ad aziende che non conosco e che mi incuriosiscono, ma che nella normalità possono essere fuori dal mio budget di spesa o su cui non mi sento di investire prima di conoscerne la qualità. Come azienda ritengo che abbassare i prezzi e di conseguenza il proprio guadagno sia una forma di inclusione, offrendo la possibilità di farmi conoscere anche da chi non si sente di investire più di un tot nel suo acquisto.
Essendo Alloa Casale un’etichetta che confeziona solo articoli continuativi e solo su ordinazione, non vediamo i saldi come una necessità per smaltire il magazzino, ma sono per noi una possibilità di farci conoscere o un piccolo regalo a chi è già nostro cliente.
Detto in poche parole ho preso la decisione di investire nei saldi come attività di marketing e non di svendita. Quando definisco il prezzo di un prodotto circa il 35% comprende i costi di produzione intesi come manodopera (taglio, cucito e confezione del packaging), materiali (tessuto, etichette, elastici, bottoni, adesivo e filo) e sprechi (di tessuto e margine di errore nella valutazione delle tempistiche).
Il restante 65% si divide tra i costi operativi (design del capo, spedizioni e materiali per le stesse, shooting fotografici, tasse, pubblicità e materiale d’ufficio) ed il profitto netto che reinvesto in nuovi progetti ed in generale nell’attività.
Per il mese di luglio ho deciso di dimezzare il budget destinato alla pubblicità e rinunciare ad una parte del profitto netto in modo da poter garantire per tutto il mese uno sconto del 20% sui nostri capi.
Nonostante siamo una piccola realtà composta solamente da me e mio marito, tener conto dei costi e del profitto è molto importante perché ci permette di crescere senza alzare drasticamente i prezzi, di reinvestire nella nostra attività e di gestire le scontistiche in serenità.
Per molte realtà a filiera corta è difficile prendere in considerazione l’idea di partecipare ai saldi perché non producono direttamente loro, ma si affidano ad aziende terze risultando dunque molto più vincolate sui costi d produzione. Producendo invece direttamente io il bene che vendo, non ho questo vincolo e di conseguenza ho la possibilità di applicare più facilmente uno sconto diretto.
E’ doveroso investire in un guardaroba attento all’ambiente ed ai diritti di chi produce ed è altrettanto doveroso fornire gli stimoli per farlo. E’ sano investire in capi che rendano la nostra vita più semplice, che accolgano i nostri corpi con deliziosa gentilezza, è meraviglioso ed un onore creare le condizioni per permettere di farlo.
DA DOMANI, PER TUTTO IL MESE DI LUGLIO, TI APSETTA IL 20% DI SCONTO
SU TUTTI I CAPI ALLOA CASALE
Grazie come sempre per la tua attenzione
Maria
Comments